15. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio n6 Campo quarto da PDC · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Venerdi’ 12 luglio 2013
Dispaccio numero sei ed ultimo.

“Come al solito sei più in gamba di quanto si possa immaginare.”
Il motto di oggi sono le parole di Gandalf nei confronti di Bilbo che con una genialata delle sue scongiura una guerra tra nani, elfi e uomini.
Ma prima di raccontarvi vi relaziono velocemente della serata di ieri sera.
Pioggia a catinelle. La serata l’abbiamo quindi vissuta all’interno e il silenzio è sceso solo alle 23.30.
Rieccoci alla storia.
Vi ricordate che Bilbo si era nascosto in tasca l’archengemma?
Ebbene lo propone a Bard come oggetto di contrattazione con Thorin e quindi ottenere un riconoscimento per i danni subiti.
Non vi dico la furia di Thorin quando si trova di fronte al già fatto di Bilbo e se la prende di brutto anche con Gandalf. Gandalf aveva elogiato Bilbo per la sua scelta. Grandi discussioni, tensione che cresce, ma “fortunatamente” arrivano orchi e lupi mannari, quindi nani, elfi e uomini devono solidarizzare per difendersi.
Thorin muore in battaglia, definita poi dei cinque eserciti,e viene sepolto con l’archengemma, al popolo di Bard viene assegnata una quattordicesima parte del tesoro, praticamente la parte spettante a Bilbo da contratto.
Nella battaglia a dar man forte è arrivato anche Beorn, che da solo e nella forma di orso gigantesco, aveva sistemato per le feste gli orchi.
Finalmente Bilbo può tornare a casa con una cassa d’oro e una d’argento, caricate sulla groppa di un pony. Lungo la strada fa sosta preso la casa dell’amico Beorn.
L’attività ci ha portati a vivere insieme delle prove dove è chiaramente emerso che l’unità fa la forza. Per essere uniti è sempre necessario dimenticare i torti del passato, condividere, solidarizzare, vivere con serenità.
Poi avviandoci ormai verso la fine del Campo, prima ci siamo proprio riconciliati con il sacramento della confessione e la Santa messa conclusiva.
Nella Santa messa finale del campo, dopo aver celebrato la riconciliazione, ci siamo scambiati un abbraccio. Beh, se la messa sarà durata 40 minuti, 15 sono serviti per gli abbracci.
La serata finale nello stesso tempo ci rallegrerà ma ci farà anche sentire un groppo alla gola. È sempre difficile lasciare gli amici dopo un’esperienza così forte ed emozionante. Paradossalmente coloro che hanno così sofferto la mancanza dei genitori dovranno soffrire la mancanza di così tanti amici.
Domani al Santuario dei Santi Vittore e Corona riceveremo la maglietta di Campo, l’anello per affrontare i momenti decisivi della nostra vita e, alla maniera dei cavalieri medievali, ci verrà imposta la lama di una spada sulle spalle. Poi scenderemo la valle che ci porterà alla Contea di Spinea.
Attenti però a voi che ci leggete: ” Non saremo più quelli di prima”

Il di – spacciatore di campo.

12. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio n.5 Gio 11 Lug 2013 – Campo quarto Pdc · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Giovedi’ 11 luglio 2013
Dispaccio numero cinque.

“Che altro dovrebbe fare uno scassinatore secondo voi?”
Vengo subito alla storia.
Prima pero’ vi racconto due episodi della serata di ieri.
Il primo riguarda il gioco notturno a ” Bandiera”. Fatto di notte, con le pile colorate da un rivestimento di carta crespa di diverso colore secondo i gruppi, dava una visione dagli effetti speciali sul campo di calcio.
Il secondo. Gli animatori stavano facendo il briefing serale quando si accorgono di un bambino alla porta del rifugio con tanto di valigia. Non era in arrivo, aveva deciso di partire, causa incompatibilità con i suoi compagni di camera. Solo la diplomazia di Valter è riuscita a ricomporre il dissidio e portare alla riconciliazione.
Ora la storia. Puntualmente drammatizzata dagli animatori.
Bilbo da buon scassinatore entra nella montagna e ruba una coppa d’oro dal tesoro in cui veglia guardingo Smaug, il drago. Ma tanto lui era invisibile.
La coppa gli serve per convincere gli altri di essere arrivato fino al tesoro.
Poi ritorna dentro per scoprire se il drago ha un punto debole dove eventualmente colpirlo. Grazie all’anello si rende invisibile ma Smaug lo annusa, ne sente l’odore. Bilbo e Smaug si scambiano delle opinioni. Non lusinghiere quelle di Smaug nei confronti dei nani. Ciò che comunque è importante risulta nel fatto che Bilbo si accorge del punto debole del Drago, la parte sinistra del petto, così come aveva un punto debole anche Achille (il tallone) e come hanno un punto debole tutte le cose potenti.
Uscito di nuovo Bilbo si rende conto di aver detto troppo e che forse Smaug ha intuito la tresca tra lui, i nani e gli abitanti di Pontelagolungo.
Thorin esprime il suo desiderio di prelevare anche l’archengemma, una pietra preziosa dalle mille sfaccettature. Intanto Smaug cerca di uscire dal suo covo attraverso il tunnel percorso da Bilbo ma la porta viene chiusa in tempo. Allora si leva in volo verso Fiume Fluente. Bilbo assieme agli altri entrano nel covo lasciato incustodito da SMaug e di nascosto si mette in tasca l’archengemma.
Ma dove è andato Smaug? Sta investendo come una furia Pontelagolungo. La difesa è strenua da parte di Bard e dei suoi ma inutile, finché Bard vedendo il punto debole di Smaug scoperto da Bilbo lo colpisce, da buon arciere, con un dardo e lo uccide.
Ma monta la rabbia contro i nani a causa della distruzione portata da Smaug. Bard e gli elfi marciano contro i nani per farsi risarcire dei danni subiti.
Bilbo e i nani vengono avvisati da un tordo imperiale della morte di Smaug ma anche della situazione e Thorin cerca aiuto dai nani delle terre settentrionali… ma a Bilbo la situazione che va creandosi non piace affatto.
Rimette in moto i suoi talenti per l’ultimo sforzo.
Che dobbiamo fare noi dei talenti che ci sono stati riconosciuti?
Il vangelo letto alla preghiera del mattino parlava chiaro. Bisogna trafficarli, cioè metterli a a servizio di tutti.
Sono state in questo senso le attività, gli esercizi e i giochi che ci hanno accompagnato durante la giornata.
Alla fine abbiamo scoperto che mettere a servizio degli altri i nostri talenti porta ad una gioia immensa. E cosa si può volere di più…..?
D’altra parte è proprio vero quello che ci dice la storiella sulla quale abbiamo riflettuto durante una pausa. Racconta di due semi piantati nel terreno assieme. Uno non desiderava altro che esprimere tutte le sue potenzialità e diventare una pianta, ad ogni costo. L’altro non si fidava né di mettere radici né di spuntare dal terreno per paura di essere calpestato. Alla fine passo’ una gallina ruspante e se lo mangio’. Sen non ci decidiamo di vivere, pur correndo dei rischi, la vita ci sfugge comunque. Sarebbe come stringere sempre più forte nella mano un pugno di sabbia, più stringi e più ti sfugge tra le dita.
Con i talenti abbiamo raffigurato anche un albero classificando le sue radici, il tronco, i rami, le foglie, i frutti con il nome dei talenti. Faccio un esempio: la bontà è una radice profonda attraverso la quale si raggiunge l’acqua della vita, la si fa salire attraverso il fusto del servizio per distribuirla ai rami delle azioni buone che portano frutti come l’amicizia, la solidarietà, ecc.
Dopo un breve deserto dove il don ci ha raccomandato di sistemare con ordine nella nostra memoria tutto ciò che di bello abbiamo scoperto per potervi attingere quando il nostro cuore si mette in moto per amore, abbiamo concluso che tutto questo assomigliava all’immagine che Gesù usa per parlare della sua amicizia con noi: “Io sono la vite e voi siete i tralci, chi rimane in me porterà molto frutto”.
Oggi ci ha salutato l’animatrice Federica che dovrà essere qui anche al prossimo campo. Due bambine stanno ancora piangendo. Io non capisco più niente: prima piangono perché gli manca la mamma ( sempre di più la mamma che il papà) e poi piangono perché le mancano le animatrici.
Boh… Forse che il cuore ha delle ragioni che nemmeno la ragione sa spiegare, come diceva il buon Blaise Pascal?

Della serata vi racconto domani.
Buona notte.

Il di – spacciatore di Contea.

11. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 4 Mer 10 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Mercoledi ‘ 10 luglio 2013
Dispaccio numero quattro.

Come prima cosa vi racconto di ieri sera.
Il don ci ha chiamato per la preghiera alle 22.00. Prestino rispetto al solito. Ma era pur vero che dopo un’uscita generalmente si è stanchi.
Invece…. Invece era un’escamotage trovato dagli animatori per poi svegliarci puntualmente a mezzanotte per un gioco notturno molto tranquillo: “Dracula”.
Siamo ritornati sui nostri letti, a distendere le stanche membra, non prima dell’una e un quarto.
Questa mattina sulla porta del refettorio i  gestori hanno affisso un cartello con scritto: ” Chiuso per ferie!”   Abbiamo il lieve sospetto che sia una ripicca per la confusione di questa notte.
Passiamo al motto e alla puntata di oggi  della nostra storia.
“In realtà Bilbo era abile in molte cose”.
Tutti siamo abili in molte cose, bisogna metterci alla prova.
Vi racconto la parte messa in scena dagli animatori.
Bilbo e i nani lasciano Bosco Atro e devono passare un torrente incantato nel quale guai cadere dentro altrimenti si prende sonno. Manco a dirlo Bombur ci cade dentro e diventa un peso per tutti. Anche perché arrivano dei grossi ragni che imprigionano i nani nelle loro ragnatele e Bilbo resosi invisibile grazie all’anello riesce con le sue tecniche a liberarli da una fine orribile. Questa volta attraverso un lancio di sassi che sembrava guidato dal laser.
Ma una volta liberati i nani si accorgono che manca Thorin perché rapito dagli elfi silvani. Elfi silvani che poi catturano anche i nani. Ed ecco che Bilbo ne escogita un’altra delle sue. Grazie alla sua invisibilità riesce a rubare le chiavi delle celle dove erano prigionieri i nani, li mette dentro a dei barili vuoti e li rotola in un fiume che li porterà al sicuro dove poi verranno recuperati. Bilbo segue la comitiva dei barili seduto sopra uno di essi, tanto era invisibile.
Ma a quale intuizione e a quali attività ci ha portato l’ispirarci alla storia.
Siamo andati alla ricerca delle qualità che la società in genere riscontra in noi bambini  o gli interessa che noi abbiamo. A scuola ne vogliono alcune, quando facciamo sport ne esigono altre, in parrocchia altre ancora, la pubblicità decide lei cosa dobbiamo essere.
Ma perché non ci chiedono cosa ne pensiamo noi di noi stessi?
A volte ci sembra di dover combattere contro dei ragni che ci imprigionano nelle loro tele e alla fine poi ci “pappano”.  Oppure di cadere in ruscelli dove, una volta dentro,  assumiamo un atteggiamento di vita soporifero.
Qui ad osservare la natura si imparano tante cose e i ragni qui non mancano.
Dopo aver analizzato cosa dicono in giro di noi, abbiamo deciso  di dirci gli uni altri cosa pensiamo,almeno così abbiamo un riscontro più disinteressato. Forse…
Ora passo al bollettino medico.
. Qui al campo l’addetto della staff agli interventi sanitari è carico di lavoro. È vero che forse i bambini non sono più abituati a saltare fossi, arrampicarsi sugli alberi, mantenere l’equilibrio, correre su terreni poco uniformi e quindi assistiamo a qualche bel  capitombolo.Certe gambe sembrano ormai carte geografiche, ma è vero anche che ci si reca dal nostro dottor House per cose banali. Comunque le cure palliative sembrano, come sempre, essere le più efficaci.
Abbiamo catalogato una serie innumerevole di tipologie di mal di pancia. Nemmeno nei dizionari medici esistono.
Ne elenco alcuni:
– mal di pancia da  astinenza dalla mamma,
– mal di pancia da amici che ti “tradiscono”,
– mal di pancia per attirare l’attenzione,
– mal di pancia da corvée,
– mal di pancia da cibo che non piace,
– mal di pancia da virus dei telefoni mobili (specie se chiama la mamma),
– mal di pancia da salita  che passa subito con la discesa.
Tanti altri ve li risparmiamo.
Ma non preoccupatevi, “tutto passa”, diceva un grande filosofo Eraclito.
E portava questo esempio: se uno scende nell’acqua di un ruscello per lavarsi non si potrà mai lavare un’altra volta con la stessa acqua.
Per fortuna….

Buona notte.

Il di – spacciatore della  Contea.

10. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su La Campana 14 21 28 Luglio 2013 – Trisettimanale · Categorie:Senza categoria

Edizione Trisettimanale per la Camapana Estiva : Campana 14 21 28 Luglio 2013

10. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 2 Lun 8 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Martedi’ 09 luglio 2013
Dispaccio numero tre.

“Nell’aria c’era dappertutto un ronzio, un brusio, un fruscio”.
Il viaggio continua. Abbiamo raggiunto, dopo le varie peripezie di eri, il Bosco Atro, dove abita un omone che porta il nome di Beorn. Egli porta una folta barba nera e non sembra essere né cordiale né ospitale. Insomma un po’ tanto orso come riesce a trasformarsi all’occorrenza.
Gandalf lo conosce molto bene e grazie alla sua diplomazia riesce a far ospitare tutti nella casa di Beorn dove a servire gli ospiti sono dei pony e delle pecore.
Caratteristica del luogo sono le api si affaccendavano ogni dove diffondendo il loro tipico brusio.
In verità un posto strano, con personaggi strani, ma tutto da osservare.
E infatti la nostra attività prevede un’uscita verso il lago di Centro Cadore e precisamente nella località archeologica di Lagole.
La sveglia è stata davvero mattutina, dopo la preghiera del mattino ( che qualche hobbit continua a scambiare ancora per messa, tanto che se così fosse qui al campo sarebbero celebrate almeno tre messe al giorno) un pullman ci ha prelevato e portato in piazza a Tai di Cadore. Da li’ in piccoli gruppi ci siamo avviati per una stradina solo ciclabile e dopo circa due ore siamo arrivati alla meta. Non dopo aver tutto osservato e memorizzato quello che ci circondava.
Lagole è una zona di risorgiva, vi sbuca tutta l’acqua che scende dall’Antelao.
L’acqua prima di tuffarsi nel lago forma delle pozze molto limpide tanto da poterci vedere il fondo e che sembrano invitarti ad immergerti.
Pensate che qui anticamente venivano elfi, nani, hobbit, uomini a curare le loro ferite perché l’acqua pura  nel suo percorso dal monte alla sorgente ha acquisito sostanze che le hanno dato potere cicatrizzante e rigenerante.
Guarisce le ferite e rigenera.
Ma che strano…. mentre racconto di queste cose mi sembra di ripetere discorsi già sentiti. Forse gli animatori non ci hanno portato qui a caso!
Possiamo dire che oggi è stata una full immersion nella natura che per noi si è dispiegata come un libro dove poter leggere molte cose interessanti.
Ed immersione è stata anche quella che abbiamo fatto nella ” busa delle tose”, una pozza di acqua risorgiva chiarissima, lievissima e limpidissima. Prima Boern (alias Alessandro) ha provato la temperatura acquea, in realtà freddina, ma poi nessuno ha resistito alla tentazione di sentire la circolazione sanguigna riattivarsi all’improvviso. Dopo l’immersione, erano ormai le 13.30, Boern rivelandosi più affabile dell’apparenza ci ha fatto portare dai suoi amici pony (express?) il pranzo composto da panini che dicevano: “Divorateci!”
Detto, fatto! Ci è avanzato anche un po’ di tempo per le nostre attività di gioco e quindi ci siamo riavviati verso casa. Non senza prima aver ricevuto un ultimo consiglio da Boern. La sua raccomandazione è stata di fare molta attenzione al lago che costeggiava il Bosco Atro , e noi lo avevamo ben visto durante la marcia di avvicinamento, perché chi vi cade dentro si addormenta.
Ma sarà storia di domani.
Questa sera gli animatori vogliono mandarvi a letto presto perché ci ritengono stanchi. Mo’ vediamo….
Domani vi saprò dire.

Il di – spacciatore della Contea.

08. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 2 Lun 8 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Lunedi’ 08 luglio 2013
Dispaccio numero due.

” L’ho portato io e io non porto cose che sono inutili.”
Così  Gandalf apostrofa i nani che mettevano in dubbio le capacità e l’utilità di aggregare Bilbo alla loro compagnia.
Frase che per noi diventa motto della giornata.
E ci richiama moltissimo un passaggio degli atti degli apostoli, scritti da Luca, quando si racconta della vocazione di San Paolo. Chi mai avrebbe pensato che Paolo sarebbe diventato l’apostolo che avrebbe portato il vangelo in tutto il mondo allora conosciuto, proprio lui che era stato un feroce persecutore della chiesa. Evidentemente c’è qualcuno che ben sa scegliere. E quando ad Antiochia i cristiani sentono che Paolo è diventato amico di Gesù non ci vogliono credere, ma Barnaba li rassicura che non è stato uno qualunque a sceglierlo.
Anche noi vogliamo capire se siamo stati scelti per vivere nella nostra vita “un viaggio inaspettato” e soprattutto da chi.
Eccoci allora tutti intenti a scoprire cosa può aver combinato il battesimo per la nostra vita.
Prima dell’attività gli animatori ci hanno messo in scena la seconda puntata del racconto guida del nostro Campo Scuola. Abbiamo appreso che Bilbo dopo una colluttazione  con gli orchi, in cui rimane svenuto per un po’, casualmente trova e si mette in tasca un anello sulle prime dall’apparenza insignificante. Solo dopo aver incontrato il viscido Gollum disperato per la perdita del suo tesssoro capisce la potenzialità che si è messo in tasca. Proprio grazie all’anello che lo rendeva invisibile riesce sfuggire a Gollum e agli orchi,  lasciando sul campo solo i bottoni del suo panciotto mentre attraversava una porta ormai quasi chiusa della grotta in cui si era trovato imprigionato a sua insaputa.
L’attività e’ iniziata con un esercizio stranissimo. Ogni gruppo era posizionato, animatori compresi, di fronte a d un contenitore d’acqua nel quale uno alla volta ci siamo bagnati il volto. Sulle prime abbiamo pensato che gli animatori avessero voluto accertarsi che tutti si fossero lavati il volto questa mattina, il che non sarebbe poi così strano, ma poi nella riflessione in gruppo a qualcuno e’  spuntata un’intuizione: è lo stesso gesto che si compie, anche se un po’ amplificato, quando si entra in chiesa e ci si fa il segno della croce con l’acqua santa proprio in ricordo del battesimo. Ed e’ partita una bella riflessione su come noi viviamo il fatto di essere stati battezzati . Battesimo che abbiamo riscoperto proprio quest’anno a catechismo.
A conclusione dell’attività il don ci ha aiutato a fare una bella sintesi e capire che tutti, anche chi non è battezzato, può incrociare Gesù che gli chiede l’amicizia ( e non su facebook ma direttamente) come ha fatto con Paolo e lo invita ad un “viaggio inaspettato”, donandogli  la sua stessa vita.
Ci resta una domanda: chi è il nostro tesoro?  Di cosa abbiamo bisogno per superare le difficoltà in questo “viaggio inaspettato”?
Ci resteranno i prossimi giorni per scoprirlo.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati a giochi esplicativi della riflessione fatta in mattinata. Quindi a seguire le docce, giusto per toglierci quel profumo di umanità intensa che ci insegue ovunque.
Nel dopo cena un gioco notturno ci condurrà al meritato riposo.
Dimenticavo di dirvi che gli animatori hanno istituito un premio speciale che sarà vinto dal gruppo che dopo la preghiera serale sarà il primo ad addormentarsi e quindi fare silenzio. Sono esonerati dal conteggio punti i sonnambuli , i russatori e gli urlanti a causa degli incubi.
Come vedete non ci facciamo mancare niente.

Buona notte a tutti voi della Contea di Spinea.

Il di – spacciatore della Contea.

08. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio 1 Dom 7 Lug 2013 – Campo Quarto · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Campo Quarto.
Terra al di la’ del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Domenica 07 luglio 2013
Dispaccio numero uno.

Conoscete la favola di Biancaneve e i sette nani….?  Ricordate i loro nomi: Pisolo, Eolo, Brontolo, ecc…. ?
Beh, scordatevela!
Anche la nostra storia, che non e’ una favola, in verita’ inizia con dei nani che vanno a far visita…. a Bilbo Beggins, uno hobbit della Contea, su invito di Gandalf.
Sono tredici e i loro nomi fanno Gloin, Balin,  Bifur, Fili, Kili, Oin, Thorin Scudodiquercia, Dain, Bombur, Dwalin, Nori, Dori e Ori.
Una storia che farà da filo conduttore per le nostre attività di Campo. Infatti oggi, qui nel Campo Quarto della Contea, nella terra al di là del fiume Plavis, nei pressi di Belun sono arrivati 46 hobbits delle terre vicino al mare  e precisamente dalla  Contea di Spinea.
Differenziano dai normali hobbit, ma non troppo, che generalmente rispondono a queste caratteristiche: sono amanti della pace e discreti, tendendo ad essere grassocci, possiedono una grande agilità e hanno vista e udito particolarmente acuti. La loro statura oscilla fra un braccio e un braccio e mezzo, e il più alto fra loro è sempre più basso di un Nano, sebbene gli Hobbit siano meno tozzi e robusti di questi ultimi. Sono  allegri e spensierati nei periodi di pace, ed amano vestirsi di colori vivaci e banchettare a non finire per allietare le loro giornate. Non portano calzature, i loro piedi hanno la pelle dura come suole e sono ricoperti da un folto pelo.
Volete, allora, anche  la  descrizione degli hobbit della Contea di Spinea?
Eccola!
Mediamente  sono alti un metro e qualcosa, vestono con abiti colorati, portano un cappellino in testa, quando sono insieme per il pranzo o la cena fanno un chiasso terribile, amano rincorrere delle cose tonde con dentro dell’aria e che rimbalzano da ogni parte, la polvere ama inseguirli  per una forma di attrazione atomica, dopo due ore di attività frenetica profumano di umanità intensa, quando sono invitati a fare attività hanno un calo delle capacità uditive mentre riprendono a sentire molto bene al suono della campana che chiama al pranzo e alla cena, non amano lavarsi e quando gli si impone di fare una doccia contrattano con frasi stereotipate del tipo: “ma io non ho sudato”, “ma mi sono appena lavato ieri”,  ” non serve, tanto poi mi sporco ancora”.
Cosa son venuti a fare qui?
Accompagneranno Bilbo, Gandalf e i nani  al recupero del tesoro sequestrato violentemente dal terribile drago SMAUG al popolo dei nani.
Prima però di avventurarsi  in questo inaspettato viaggio dovranno scoprire se hanno veramente le capacità per arrivare fino alla fine.
Ecco perché, cogliendo l’occasione della presenza al Campo Quarto della Contea, dei genitori che li hanno accompagnati si sono chieste informazioni sul loro curriculum vitae di  non più di nove anni ma già molto nutrito.  Alla fine sono risultati averne le credenziali.
Ma non era finita. Sono stati messi alla prova con dei giochi deputati a verificare le qualità prodotte e tutti hanno superato le verifiche di routine. Alla fine tutti abili e arruolati.
Finalmente un po’ di pace e tranquillità è arrivata dopo la celebrazione della Santa Messa con i genitori, i quali subito dopo hanno abbandonato la Contea scendono con un groppo alla gola quella Valle  che li portera’ fino a quella di Spinea.
Già questa sera gli hobbit partiranno per la grande avventura i cui scenari saranno  la Valle del Gran Burrone e le Montagne Nebbiose popolate dai Troll.
Pensierino della sera: ” Partire bene significa essere quasi a metà del percorso!”
Tutto va bene, fra poco andremo a cena e poi per prepararci al sonno gioco notturno, preghiera a e a letto fino a domani mattina.

Il di – spacciatore della Contea.

06. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Comunicazione Importante dalla Curia · Categorie:Senza categoria

Il vescovo di Treviso ha destinato don Simone Stocco a servizio della Collaborazione Pastorale di Spinea in qualità di vicario parrocchiale per Santa Maria Bertilla in Orgnano e BVM immacolata in Crea. Arriverà nella seconda metà del mese di settembre.

Nella prossima edizione de La Campana maggiori dettagli

06. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio n.6 (e ultimo) da Pian di Coltura · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Terra al di qua del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Venerdi 05 luglio 2013
Dispaccio numero sei  e ultimo.

Impressione generale: hobbits e nani stanno finendo le batterie.
Dopo la colazione,  in attesa dell’inizio delle attività traccheggiavano con una lentezza proverbiale. A parte alcuni, i soliti, il cui primo pensiero della giornata è ai palloni sul campo di calcio. Poi, solo poi,  al Signore, alla mamma, al papà, ai fratellini rimasti a casa.
Il meteo continua ad esserci davvero favorevole. Anche questa mattina il sole riscalda e soprattutto asciuga…. .
Ma veniamo alla storia che come ogni giorno ci viene raccontata dagli animatori mediante teatralizzazione.
Bilbo prende finalmente l’iniziativa per scongiurare uno scontro tra i nani, Bard e gli elfi. Bard con una freccia aveva colpito Smaug nel suo punto debole annientandolo, ma solo dopo che il drago aveva distrutto la sua città. Ovviamente voleva essere risarcito dai nani, i quali non ne volevano sapere.
Bilbo recupera di nascosto  dal tesoro dei nani l’arkengemma, una pietra preziosissima, e la porta a Bard di nascosto dai nani stessi. In altre parole Bilbo non si fa scrupolo di violare tutti i patti pur di garantire la pace tra nani Bard ed elfi, meritandosi la lode di Gandalf che gli dice: ” Come al solito, sei più in gamba di quanto si possa immaginare”.
A questo punto Bard offre a Thorin, capo dei nani, l’arkengemma in cambio di quello che gli era dovuto per aver aiutato i nani e subito relativi danni da Smaug.
Thorin decide di dare a Bard la quattordicesima parte del tesoro in cambio della pietra preziosa, esattamente la parte spettante a Bilbo come da contratto.  Stanno ancora discutendo quando arrivano minacciosi Orchi e Lupi Mannari e scoppia  la battaglia dei cinque eserciti, orchi e mannari contro elfi, uomini e nani. Decisivo per la vittoria dei secondi sarà l’intervento delle aquile e di Beorn trasformatosi per l ‘occorrenza in orso.  Thorin muore e viene sepolto con l’arkengemma.
Finalmente Bilbo può tornare a casa. E quindi anche noi.
In questa settimana siamo stati tutti dei piccoli “Bilbo”.
Nel pomeriggio abbiamo celebrato una liturgia penitenziale che si è conclusa con la Santa Messa finale del campo.
Abbiamo confessato la nostra lode a Dio per averci fatto vivere assieme questa avventura, ci siamo chiesti perdono a vicenda per quello che può aver reso faticoso lo stare assieme, abbiamo ricomposto la pace tra di noi. Alla fine abbiamo messo tutto nelle mani del Signore durante la Santa Messa affinché sia lui a trasformare il Campo in guadagno per tutti noi.
Abbiamo ringraziato gli hobbits che abitano nelle terre con bellissimi orizzonti della loro presenza e manco a dirlo…. sono partiti pianti e lacrime.
Sempre nel pomeriggio è iniziato anche il riordino delle stanze e la ricomposizione ( il termine e’ tecnicamente voluto) delle valigie. È qui ci siamo accorti dei sortilegi malefici lanciati da Smaug prima di morire trafitto: le valigie non si chiudono più, risultano calzini in più, delle mutande senza proprietario non ne parliamo. Si potrebbe fare il mercatino delle cose smarrite.
Alle 17.00, dopo che si era sparsa la voce che domani saremo partiti, il cielo si è messo a piangere ma non sappiamo  se di gioia o per tristezza.
Domani raggiungeremo un luogo bellissimo dove riceveremo la maglietta del campo, l’anello magico da usare nelle difficoltà e saremo nominati “hobbit”  con il titolo della Contea di Spinea. Una vera e propri investitura come si faceva per i Cavalieri. Poi ritorneremo nella Contea da dove eravamo partiti per “un viaggio inaspettato.”
Ah, attenti, preparatevi:
Non saremo più quelli di prima!

Il di – spacciatore di campo.

05. Luglio 2013 · Commenti disabilitati su Dispaccio n. 5 da Pian di Coltura · Categorie:Senza categoria

Contea degli Hobbits
Collina Tuc.
Terra al di qua del fiume Plavis.
Provincia de Belun.
Giovedi’ 04 luglio 2013
Dispaccio numero cinque.

Al richiamo sonoro del pulcino pio diffuso da Radio-attiva ( che possiamo ormai dire Radioattiva), il sipario delle nostre palpebre si aprivano lentamente ma simultaneamente ad una giornata bellissima, velata leggermente da qualche nuvoletta che sembrava essere essere stata pennellata  nel cielo da un buon paesaggista.
Il programma che ci aspettava era tosto. Dopo aver scoperto i nostri talenti, così come erano stati riconosciuti dai nani e Gandalf a Bilbo Beggins, ora si trattava di metterli a servizio degli amici.
La scenetta degli animatori ci ha raccontato di Bilbo che, da buon scassinatore, entra da un tunnel segreto della montagna fino al tesoro dove vigilava  il drago Smaug e grazie all’anello magico che lo rendeva invisibile riesce a rubare un vaso d’oro a riprova per gli altri che aveva raggiunto il tesoro.
Bilbo aveva intessuto anche un dialogo con Smaug il quale lo percepiva nell’odore ( un odore di umanita’ molto simile a quello che si percepisce entrando al mattino specialmente nelle stanze dei maschietti) ma non riusciva a vederlo. Per Bilbo però era stata l’occasione per individuare il punto debole del drago tra un’ infinita’ di difese corazzate. Tutte le strutture, anche quelle più potenti, hanno un punto debole. Sono come dei colossi dai piedi di argilla.
Ieri nella preghiera del mattino abbiamo letto la prima parte della parabola dei talenti, oggi abbiamo letto la seconda parte dove i talenti devono essere trafficati e soprattutto messi a servizio degli altri.
Da qui e’ partita la faticosa attività.
Noi purtroppo siamo tutti condizionati da X factor dove si fanno emergere i talenti per il successo personale e ci è difficile capire come possano essere messi  al servizio degli amici, magari gratuitamente.
Lo schema X factor e’ difficile da debellare.
Per esempio,  se io so giocare bene a calcio non è necessario che debba giocare solo per vincere, lo posso fare anche solo per divertirmi con gli amici e magari renderli felici se anche loro, un po’ più impediti col pallone, riescono a fare  un goal.
Ha fatto bene Alessia a dividerci in coppie dove ognuno doveva insegnare all’altro quello che meglio sapeva fare. Questo significa trafficare i propri talenti!  A cosa interessasse a  Matilde imparare da Samuele a palleggiare ancora non lo so, ma che ce frega… Tanto vale il principio.
Questo atteggiamento che ci viene suggerito da Gesù e ribadito anche da San Paolo quando scrive alla comunità dei cristiani di Roma diventa il segreto per colpire al cuore un drago ferocissimo che può chiamarsi Smaug  o che noi possiamo rinominare SMOG, colui che ci fa respirare aria tossica.
Cosa può servire a Smaug  tenersi stretto tutto il tesoro dei nani se poi si ritrova senza uno straccio di amico.
Alla fine delle attività il don ci ha fatto riflettere sulla parabola dei talenti e abbiamo convenuto assieme che noi abbiamo ricevuto i nostri talenti nel giorno del battesimo. È possiamo già investirli anche se siamo ancora piccoli.
Abbiamo pur sempre anche noi almeno i cinque sensi: guardare, sentire, odorare, gustare, udire. Attraverso questi sensi possiamo investire l’amore che Gesù ha messo dentro di noi. Possiamo vedere chi ha bisogno di noi, possiamo dire parole buone, possiamo ascoltare soltanto, possiamo annusare e distinguere dove si respira Smog o dove si odora profumo, infine allenarci al buon gusto delle cose…..
Poi, docce….
Ahimè. Vi giuro nessuno aveva sudato, nessuno era sporco, tutti profumavano…. Pur di non lavarsi.
Certi bambini avevano la polvere che ormai orbitava attorno a loro tanto si era creato un legame magnetico.
Oggi gli hobbits che vedono nelle loro terre sempre belli orizzonti sono stati inviati in perlustrazione in una valle stagna e hanno disceso il fiume su dei barili per sfuggire al controllo degli elfi silvani. Hanno fatto il percorso assieme a degli  hobbits che nella serata avrebbero raggiunto  la Contea di Spinea.
In quella valle pioveva, qui invece un sole bellissimo.
Lo staff cucina ha dilettato le nostre papille gustative con fusilli allo squalo tonnato e spezzatino di drago, per le verdure hanno offerto ortaggi della Contea e di casa Tuc.
Abbiamo concluso la cena verso le 21.00. Il giorno volgeva al desio.
Ma la notte era ancora lunga….
Infatti  riprendeva frenetica la “movida”, si, nel senso che corrono sempre, non si fermano mai.

Qui Terra al di la’ del fiume Plavis.
A voi, buona notte.

Il di – spacciatore di campo.

Parrocchia di S.M. Bertilla - Spinea

Parrocchia di S.M. Bertilla – Spinea