17. Agosto 2014 · Commenti disabilitati su Montorso di Loreto, 16 agosto 2014 Centro Giovanni Paolo II Quarto giorno … Giorno di deserto! · Categorie:Senza categoria

 

Oggi abbiamo voluto vivere il deserto e prepararci alla confessione a partire dal “si” totale di Gesù sulla croce. Gesù ribadendo l’importanza della preghiera ci mostra per primo un significativo rovesciamento di prospettiva: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Lc 22, 39-46). Abbiamo capito che Gesù dice si al progetto d’amore del padre senza riserve, senza condizioni, senza misura! A partire da ciò abbiamo riflettuto sul significato della vocazione come elezione da parte di Dio di ciascuno di noi ad una vita in pienezza. La vocazione non è solamente la chiamata di Dio per entrare a far parte del corpo di Cristo, ma soprattutto chiamata personale a prendere parte ad un progetto d’amore che Lui da sempre ha voluto per noi: Dio, attraverso la vocazione, suona la nostra vita e per questo il nostro tempo di deserto ci ha aiutato a capire che tipo di strumento nelle sue mani vogliamo essere. Abbiamo capito che la vocazione è qualcosa di più di un semplice talento che possediamo: la vocazione apre i nostri talenti al servizio! Proprio da qui abbiamo cominciato a ripercorrere le quattro chiamate di Dio per la vita di ciascuno di noi: la chiamata alla vita, la chiamata all’essere cristiani nel battesimo, la chiamata al servizio nel mondo e la chiamata alla vita eterna. Di seguito una riflessione tratto dall’Evangelii Gaudium (178-264) che ha accompagnato il tempo di lavoro personale:

Sappiamo bene che la vita con Gesù diventa molto più piena e che con Lui è più facile trovare il senso ad ogni cosa. (…) Uniti a Gesù, cerchiamo quello che Lui cerca, amiamo quello che Lui ama. In definitiva, quello che cerchiamo è la gloria del Padre, viviamo e agiamo «a lode dello splendore della sua grazia» (Ef 1,6). Se vogliamo donarci a fondo e con costanza, dobbiamo spingerci oltre ogni altra motivazione. Questo è il movente definitivo, il più profondo, il più grande, la ragione e il senso ultimo di tutto il resto.

Respirando l’azzurro e aprendoci al sole luminoso di questa mattina abbiamo concluso con una canzone e un gesto di liberazione: è come se avessimo detto a Dio “Show me how to love the unlovable, Show me how to reach the unreachable, Help me now to do the impossibile, Forgiveness, Forgiveness“. Questa libertà ci ha permesso di condividere con gli altri un dono personale: il dono di una frase come augurio per la vita dei nostri compagni di viaggio sancito nella gioia di un abbraccio reciproco e collettivo.

Dopo pranzo la pioggia è tornata a farci visita e noi ne abbiamo approfittato per conoscere un po’ meglio la storia del Centro che ci ospita: abbiamo ripercorso i luoghi e i momenti principali degli incontri avvenuti tra i giovani di tutta Europa e i papi che qui li hanno accolti (Agorà dei Giovani, Campi Ecumenici, tappe vissute in vista delle Giornate Mondiali della Gioventù).

Sfidando il brutto tempo ci siamo diretti, fiduciosi verso il mare … il coraggio ci ha ripagato e finalmente, anche se con un tiepido sole, abbiamo fatto il nostro primo bagno. Per concludere la giornata passeggiata a Porto Recanati … Ripartiamo domani pronti ad accogliere nuove testimonianze di “si” sempre più vicine a noi!

Don Clair, Elena, Ermanno e Zan.

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Parrocchia di S.M. Bertilla - Spinea

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